L’EX MINISTRO BUSSETTI TRA NOI

Il dirigente dell’ufficio scolastico del Veneto, nonché ex ministro dell’istruzione Marco Bussetti è stato ospite degli Istituti Redentore, la scuola paritaria che fa capo alla diocesi di Mantova. L’incontro, promosso ed introdotto dalla dottoressa Patrizia Graziani, ormai da oltre un anno alla guida delle scuole di via Giulio Romano, si è svolto alla presenza del personale docente, amministrativo e degli studenti dei licei. Per circa due ore il già inquilino di viale Trastevere ha saputo intrattenere un uditorio particolarmente attento e interessato, anche perché – come hanno sottolineato i rappresentati di istituto dando il benvenuto all’illustre ospite – l’attenzione che politica e istituzioni riservano ai giovani è chiave e metro del progresso della società.

Bussetti ha coinvolto i ragazzi non lesinando particolari attinti alla personale vicenda biografica, dalle difficoltà nel realizzare le aspirazioni di studio all’interno di una famiglia monoreditto del profondo nord, alla maturazione di una professionalità nel campo delle scienze motorie, con una particolare curvatura verso il tema della disabilità, agli aneddoti circa l’inaspettata chiamata a far parte della compagine di governo del Conte I (2018-2019) e la necessità di procurarsi… una camicia adeguata per la cerimonia del giuramento al Quirinale.

Il discorso a braccio dell’ex ministro, nondimeno, si è elevato verso questioni più tecniche, con riferimento all’azione di massimo dirigente del comparto istruzione, e addirittura filosofiche: Bussetti non ha nascosto la propria perplessità circa l’impiego di termini quali “competenze”, ormai  da tempo presenti nel lessico scolastico, preferendo piuttosto parlare di “attitudini” che, alla base, devono innestarsi nell’imperativo socratico del “conosci te stesso”. Nella propria attività di ministro, Bussetti ha rivendicato i decreti attuativi circa l’osservatorio per la disabilità, la rimodulazione del percorso di alternanza scuola-lavoro (da lui volutamente ribattezzato PCTO), nonché la legge sull’introduzione dell’educazione civica come materia curricolare, dispositivo approvato senza alcun voto contrario. Se il diritto allo studio è stato un faro nella sua attività di governo, l’attenzione a chi nella scuola lavora non è stata da meno e l’ex ministro può giustamente sottolineare il buon rapporto con il sindacato e l’assenza di scioperi per tutto il periodo della sua permanenza in viale Trastevere. Quasi commosso il riferimento al legame con un suo illustre predecessore, il presidente Sergio Mattarella, la cui attenzione per il mondo della scuola e dei giovani è una cifra costitutiva del suo operato. L’esperienza di Bussetti al ministero è stata intensa, l’unico rammarico forse la sua brevità, che ha impedito di realizzare progetti già in cantiere, ad esempio circa lo scambio territoriale dei docenti.

C’è stato infine spazio per le domande degli studenti e di qualche docente, prima della consegna della felpa ufficiale dell’istituto da parte dei rappresentanti.

L’invito ad “alzare la prospettiva” e a coltivare modelli di virtù civile come il generale Dalla Chiesa e il campione di ciclismo Gino Bartali sono solo gli ultimi spunti di una mattinata intensa, per la quale la grande famiglia del Redentore sarà per molto tempo grata a Marco Bussetti.